sabato 23 luglio 2022

Che fine ha fatto Mark Bernardini?

Ultimamente, se lo chiedono e me lo domandano in molti, taluni addirittura preoccupati per il mio stato di salute. Tranquilli, io son come la gramigna, l’erba cattiva non muore mai. Semplicemente, non mi trovate più in Facebook e affini (Instagram, LinkedIn, Blogspot, ecc.). Vi assicuro che fuori dai social c’è vita, e viceversa c’è vita in altri social.

Mi sono iscritto a Facebook nell’ormai lontano 2007, in quindici anni ho collezionato una sessantina di sospensioni mensili, mediamente ogni trimestre, quattro mesi all’anno, cinque anni complessivi in quindici. Con una loro invidiabile costanza degna di ben più nobili propositi. Le ragioni sono le più disparate e procrastinate nel tempo. Memorabile quando ho ricordato che il sommo poeta e scrittore russo, Puškin, era negro: il suo bisnonno, Abram Petrovič Gannibal, era originario dell’Abissinia (Etiopia), o forse del Cameroun. Portato come schiavo in Russia da Pietro il Grande, divenne poi addirittura maggior generale del Genio militare, governatore di Reval e nobile dell’Impero russo. Mi hanno sospeso per “incitazione all’odio razziale”: secondo questi ignorantoni, avrei dovuto dire “diversamente bianco”, o “colorato”, nonostante che il pronipote Aleksandr Sergeevič Puškin abbia scritto un romanzo incompiuto dal titolo esplicito “Il negro di Pietro il Grande”. Il paradosso è che tutto questo io lo scrivevo nel 2017, nel 180° anniversario della morte del poeta, e mi hanno sospeso quattro anni dopo, nel 2021.

Come dicevo, questo è solo un esempio, molti altri se ne potrebbero fare. Fu così che, alla morte di mio padre nel 2017 e di mia madre nel 2020, non ho manco potuto avvisare i loro amici più cari. Naturalmente, dal 2014 in poi c’è stata una recrudescenza sullo sfondo del golpe fascista in Ucraina: dove si trova la loro redazione italofona? A Dublino. E quella russofona? Indovinato: a… Kiev. Nel frattempo, con la morte dei miei genitori, qualcosa di strutturale si è rotto in me: perché mai dobbiamo affidare a loro la nostra socialità, se è lecita esclusivamente a loro insindacabile giudizio? Se pubblichi le foto dei loro battaglioni con le svastiche naziste, ti sospendono per propaganda del nazismo.

Come è noto, il 24 febbraio 2022 è iniziata l’operazione militare speciale russa di denazificazione delle repubbliche popolari del Donbass. Se non la definisci guerra d’invasione, vieni sospeso. Se pubblichi i bombardamenti ucraini su Doneck, ricordando che l’Occidente ha taciuto per otto lunghi anni, vieni sospeso. Se parli della mattanza di Odessa del 2 maggio 2014, con cinquanta antifascisti arsi vivi, vieni sospeso. Alla fine, la Russia ha dichiarato Facebook “organizzazione estremista” ed ha oscurato l’accesso a quest’ultimo e ad Instagram nel territorio russo. Dite che è troppo? Nient’affatto. D’altro canto, ci sono decine di siti e media russi oscurati in Occidente (in internet e sul satellite), e non ho letto un solo giornale italiano che se ne sia lamentato.

LinkedIn (giova ricordarlo, di proprietà Microsoft) è inaccessibile addirittura dal 2016. Motivo? Si sono rifiutati di conservare i dati sensibili degli utenti russi fuori dai confini statunitensi. A proposito: questo riguarda anche voi in Italia. Wikipedia, statunitense (con una sede in Olanda per l’Europa), rischia di fare la stessa fine. Per me sarebbe una scomodità, ma ne sarei ben lieto, andatevi a vedere cosa dicono dell’Ucraina nelle versioni russa, italiana, inglese ed ucraina. Google viene periodicamente multato per i suoi contenuti in testa, come motore di ricerca, e se ne frega. Blogspot appartiene a Google, come anche YouTube. Insomma, tutto quello che state usando in rete è americano. Sono passato totalmente ai social russi e similrussi:

V Kontakte (e Odnoklassniki) al posto di Facebook. Sì, la piattaforma VK è tradotta malissimo in italiano, ma è solo questione di tempo. OK, purtroppo, è solo in russo (più in turco e in varie lingue dell’ex URSS), ma non è fondamentale, basta VK.

Telegram anziché WhatsApp (che, assieme a FB e Instagram, appartiene a Zuckerberg). Un italiano ineccepibile, e si possono creare gruppi. Video e audiochiamate molto più stabili di WhatsApp.

Yandex Zen (appartiene a VK) anziché Blogspot, Yandex come motore di ricerca anziché Google e Yandex browser anziché Chrome (è identico).

RuTube (purtroppo, solo in russo), anziché YouTube (che mi cancella i video peggio di FB). Tra l’altro, il noto RealPlayer da un giorno all’altro si è intrufolato nel mio computer e mi ha cancellato il suo programma, compiendo con ciò un atto di palese pirateria informatica. E se lo facesse anche Bill Gates?

Certo, potrei ovviare a tutto questo installando un VPN, ma ne varrebbe la pena? Mi trovo molto meglio così. Dunque, sapete come trovarmi. Quando il mio computer tirerà le cuoia, passerò a qualche sistema operativo russo al posto di Windows e di Office.

Per inciso, sono anche molto presente in televisione, ma è quella russa, e nei giornali, ma sono quelli russi. Tutta roba a cui l’Italia non vi fa avere accesso. Invece, tutti i feriali, alle ore 7-9 italiane sono a “L’attimo fuggente” di Luca Telese su giornaleradio.fm (il sabato un’ora più tardi). Successivamente, trovate le singole puntate nei podcast.

Non mi dispiacerebbe, nel frattempo, se condivideste questo mio articolo in tutti quei social russofobi che vi ho citato e a cui non ho accesso, tanto per “vedere di nascosto l’effetto che fa”.

Il mio blog bilingue su Yandex Zen:

Il mio canale Telegram in italiano:

Il mio canale Telegram in russo:

domenica 18 aprile 2021

Censura sofisticata di Fasciolibro

Il 9 aprile 2021 ho pubblicato in Fasciolibro la fotografia della famiglia reale britannica con Hitler.

L'ho pubblicata due volte, una volta con commento in russo...

...Ed una in italiano.

In nottata, Fasciolibro mi ha bannato per un mese per propaganda del nazismo. Indubbiamente possiamo interpretarlo come disdicevole umorismo di pessimo gusto, considerando che mio nonno italiano fu torturato dalla Banda Koch e che io stesso da più di quarant'anni mi porto in corpo quattro schegge di granata fascista.

Faccio notare che i censori fascisti di Fasciolibro non hanno digerito la versione italiana, mentre con quella russa è tutto a posto.

Ovviamente, ho contestato la loro decisione, pur sapendo per esperienza che sia del tutto inutile. Invece... Miracolo!

Va beh, ho pensato, l'importante è che abbiano corretto l'errore. Sì, come no!

Per chi fosse duro di comprendonio, riassumo: hanno riconosciuto il loro errore, si sono scusati, ma hanno mantenuto la sanzione. Per cosa? Per averli costretti a scusarsi?

Ho scritto loro nuovamente, o meglio: ho cercato di scrivere:

Come ho già detto, avete riconosciuto il vostro errore, avete ripristinato il mio messaggio, e vi siete scusati. Dunque, in base a cosa vengo punito? Imputato di omicidio, carcerazione preventiva, prosciolto per non avere commesso il fatto (innocente), e perciò condannato e messo in galera. Non mi venite a parlare di algoritmi, qui siamo al fumus persecutionis.

Provate a indovinare?

Cioè, in altre parole, sei tu che non ci hai scritto e non hai protestato, con ciò hai ammesso la tua colpa.

Diceva Andreotti che a pensar male si fa peccato, ma ci s'azzecca. La mia sospensione termina esattamente il giorno dopo le celebrazioni in Russia della Vittoria sul nazifascismo. Coincidenze?

Fasciolibro è nato come letamaio e lo sta diventando vieppiù. No, i miei non sono insulti gratuiti, e non venitemi a dire che nessuno mi costringe a frequentarlo. Siamo tutti maiali, reclusi in una gabbia, in un box. Provate a uscirne.

domenica 7 marzo 2021

C'è regime e regime

Da decenni, praticamente da un secolo e mezzo, assistiamo a dei rigurgiti periodici di violenza verbale (e non solo), per la quale chi non è d’accordo con noi, è automaticamente comunista. Dimenticando che il comunismo, come il capitalismo, di per se, sono dei sistemi economici, non politici. Capitalisti erano Paesi come l’Italia fascista, la Germania nazista, la Spagna franchista e capitaliste sono l’Italia, la Germania e la Spagna odierne, eppure nessuno afferma che siano la stessa cosa.

Il capitalismo è una

struttura economica fondata e caratterizzata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e dalla produzione di merci scambiate sul mercato, dall’accumulazione di capitale, dal lavoro salariato. L’accumulazione di capitale e i mezzi di produzione sono controllati dalle classi dominanti, mentre quelle subalterne vendono per un salario la propria forza lavoro, che assume la forma di merce. Il prodotto del lavoro che eccede il salario rappresenta il plusvalore, che alimenta i profitti e l’accumulazione di capitale. Sulla base di questi rapporti di produzione, il lavoro si presenta come alienato, ovverosia separato da ciò che produce, e sfruttato, poiché non ottiene quanto corrisponde al suo prodotto. In questo sistema, i beni prendono la forma di merci scambiate sul mercato; in esse il valore di scambio è distinto da quello d’uso e si lega a qualità e aspetti simbolici – il feticismo delle merci – che nascondono la loro natura di prodotto del lavoro (Treccani).

E il comunismo? Un sistema che

propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata e trasformati in proprietà comune, e la gestione e distribuzione di essi viene esercitata collettivamente dall’intera società nell’interesse e con la piena partecipazione di tutti i suoi membri (ibidem).

Ogni ulteriore elucubrazione, si sarebbe detto nella mia generazione, è una sovrastruttura, asservita alle convenienze lessicali e congiunturali di colui che la adopera. Dunque, con riferimento a Cuba, Cina, Corea del Nord, Vietnam, Laos, se si adopera la definizione “regime comunista”, si deve allora parlare di “regime capitalista” per tutti i Paesi dell’Unione Europea e soprattutto per gli Stati Uniti. Tra l’altro, è proprio il termine “regime” ad avere assunto negli anni un’accezione negativa, mentre in realtà altro non è che l’ordinamento politico, la forma o il sistema statuale o di governo: può essere un regime democratico, parlamentare, presidenziale. Invece, lo si utilizza per indicare un potere assoluto, autoritario, dittatoriale, militare. E’ sbagliato, non è corretto ed è malevolo. Giusto un esempio: in Occidente sono invisi sia Erdoğan che Assad, però se Erdoğan fa bombardare la Siria, sui giornali occidentali leggiamo che “la Turchia bombarda il regime di Assad”.

sabato 6 marzo 2021

Censura Wikipedia

In rete, è pieno di ragazzini brufolosi sfaccendati che provano piacere sessuale ad esercitare un potere censorio abnorme di cui sono stati investiti da adulti irresponsabili. Ho scritto più volte di quel che accade in Facebook. Questa volta, è il turno di Wikipedia.

Come è noto, questa sedicente enciclopedia viene stilata dagli utenti stessi ed appartiene ad una foundation non-profit statunitense, tanto per cambiare. Capita così che un ministro dei trasporti dell’Unione Sovietica negli anni Venti del secolo scorso venga definito in Wikipedia russa “terrorista sanguinario”. Ci sono anche dei casi più eclatanti: negli ultimi anni, per ragioni nazionalistiche ed estremamente provincialoidi (si chiama “complesso d’inferiorità”), ad opera delle nutrite comunità di fuoriusciti dalle ex repubbliche sovietiche e dal Comecon, subiamo una riscrittura di tutti i loro toponimi, complice Wikipedia italiana (che viene scritta da semplici utenti, da chiunque di noi, da chiunque di loro, giova ricordarlo) e persino, con mio grande rammarico, la Treccani. Scopro così che in italiano non si direbbe più Leopoli, bensì L’viv, non più Moldavia, ma Moldova, non Kišinëv, ma Chișinău. Non capisco (capisco benissimo) per quale ragione gli italiani accettino supinamente che gli venga insegnato l’italiano dagli europei orientali piuttosto che dagli statunitensi. Eppure, sarebbe sufficiente consultare la versione cartacea di un qualunque dizionario enciclopedico italiano serio.

Poi ci sono le versioni sideralmente opposte a seconda della lingua, per esempio per il Donbass tra Wikipedia russa e quella ucraina, o per la Palestina tra quella araba e quella ebraica. L’elenco sarebbe infinito (Kosovo, ecc.).

Nel mio caso, tuttavia, è successo qualcosa di diverso. In Russia e in Italia, scrivo su vari giornali e riviste, vengo intervistato, partecipo frequentemente a numerose trasmissioni televisive, come esperto di Russia in Italia e di Italia in Russia. Mi si chiede spesso come mai non si possa attingere a Wikipedia per avere informazioni su di me. Dopo tre lustri di presenza in Wikipedia, avevo deciso di soddisfare tali richieste. Sorpresa! Cancellata in pochi minuti, la mia sarebbe “autopromozione”. Sono semplicemente stato onesto, ho compilato la pagina a mio nome, anziché inviare il codice a qualcuno dei miei numerosi amici. E ci sono decine di pagine si giornalisti e blogger sconosciuti ai più.

Di più: la foto è stata giudicata in violazione dei diritti d’autore. Quest’ultima cosa ha del grottesco: il 18 ottobre 2017 ho fatto da interprete durante un incontro di una delegazione parlamentare italiana al Parlamento russo. Chiesi ad un mio conoscente di scattarmi una foto durante la traduzione col mio smartphone. Il 29 maggio 2020 sono stato intervistato da una rivista di Torino. Mi chiesero una foto ed io ho inviato proprio questa.

Qui le opinioni dei censori di Wikipedia si sono divise: c’è chi dice che i diritti d’autore appartengono a colui che ha scattato la foto (e, siccome nel frattempo è morto di Covid, ai suoi eredi, che non conosco), e chi invece alla rivista di Torino, nonostante che dalle proprietà della JPG risulti chiaramente che essa sia stata scattata tre anni prima dell’intervista. La redazione, da me consultata, mi ha rassicurato e confermato che, ovviamente, i diritti sono tutti miei.

Su una cosa però concordano tutti i censori, che si celano nell’anonimato di improbabili nickname: anziché limitarsi (immeritatamente) alla cancellazione della pagina e della foto, hanno sospeso il mio account. Poi ci sono quelli che, pur essendo io sospeso, mi hanno comminato ulteriori giorni di sospensione, per lo stesso “reato”.

La prossima volta che consultate Wikipedia, ricordatevi da chi viene sostenuta, in quanto ad affidabilità.

mercoledì 13 gennaio 2021

Репрессии Фашбука Repressioni di Fasciolibro

Итак, давайте резюмируем. Фашбук и прочие чирикающие платформы не просто забанили, а стерли пожизненно действующего президента Соединенных Штатов, дескать, они частные компании. Пройдет несколько месяцев (а может, и меньше), за «Северный поток 2» они могут заблокировать Ангелу Меркель, или Эмманюэля Макрона. Я уж не говорю про Владимира Путина, Си Цзиньпина, Хасана Рухани, Ким Чен Ына, Николаса Мадуро, Александра Лукашенко.

Riassumiamo. Fasciolibro e piattaforme cinguettanti similari non hanno semplicemente bannato, bensì hanno cancellato vita natural durante il presidente in carica degli Stati Uniti, perché loro sarebbero delle Società private. Tra qualche mese (o forse anche prima), per il Nord Stream 2, potrebbero bloccare Angela Merkel, o Emmanuel Macron, per non parlare di Vladimir Putin, Xi Jinping, Hassan Rouhani, Kim Jong-un, Nicolás Maduro, Aleksandr Lukašenko.

Кто контролирует контролеров? Кто избрал Цукерберга и ему подобных в качестве хранителей демократии в глобальном стратегическом контексте? Если это им сойдет с рук, они смогут заблокировать любого, кого Байден объявит врагом «pax americana» (американского мира). Спасибо, мы это уже проходили. И это не научная фантастика.

Chi controlla i controllori? Chi ha eletto Zuckerberg et similia a guardiani della democrazia in un contesto strategico globale? Se passa questa, potranno poi bloccare chiunque Biden dichiarerà nemico della pax americana. Abbiamo già dato. Non è fantascienza. Знаю по личному опыту: их правила распространяются исключительно на тех, кто им неугоден, в противном случае было бы необъяснимо, каким образом уже 13 лет, как меня банят на месяц ежеквартально. Да это частные компании, никто меня не заставляет у них регистрироваться. Однако, коммуникации глобализованы, ими не может управлять какой-то Фашбук.

Lo so per esperienza diretta: le loro regole valgono solo per chi gli è inviso, altrimenti non si capisce come mai da 13 anni mi bannino trimestralmente per un mese. Nessuno ti obbliga ad iscriverti? La comunicazione è globale, non la può decidere un Fasciolibro qualsiasi.

На последних выборах, кто-то голосовал за Цукерберга? Фашбук - поставщик услуг, не Большой Брат.

Alle ultime elezioni, qualcuno ha votato Zuckerberg? Fasciolibro è un fornitore di servizi, non il grande fratello.

Никто Трампа не трогал до выборов, когда он был власть имущим, а ведь хреновины он писал с три короба. Не в этом дело: кто решает, что считать хренью, а что - нет? Марк Цукерберг и Джек Дорси? Кто за них голосовал, кто их избрал?

Nessuno ha toccato Trump fino alle elezioni, quando era potente, e sì che di cazzate ne aveva scritte eccome. Il punto non è questo: chi decide cosa è una cazzata e cosa no? Mark Zuckerberg e Jack Dorsey? Chi li ha votati, chi li ha eletti?

Говорят, «в Твиттере или Фейсбуке Дональд Трамп - рядовой гражданин». Это не так: аккаунт POTUS (President Of The United States) это не рядовой гражданин, ровно как Кремль, МИД РФ и т.д.

"Donald Trump su Twitter o su Facebook è un semplice cittadino". No: l'account POTUS (President Of The United States) non è quello di un semplice cittadino, come non lo è quello di Palazzo Chigi, di Montecitorio e del Quirinale.

Пару месяцев назад, Неаполитанская прокуратура заблокировала Одноклассников в Италии, частично в ЕС и, в целом, на Западе, ссылаясь на смехотворный аргумент, за «нарушение правил интеллектуальной собственности».

Da un paio di mesi, il social network russo ok.ru (Odnoklassniki) è bloccato in Italia, in parte nell'UE e, più in generale, in Occidente, adducendo un argomento risibile secondo il quale ciò accade per "violazione in materia di proprietà intellettuale", e oltretutto per una singola Procura italiana, quella di Napoli (Procedimento penale N°1226/17).

Между тем, в начале недели Twitter заблокировал аккаунт итальянской газеты Либеро. Вполне предсказуемо, что я думаю об этих хамах, но проблема реальна, даже не прибегая к Мартину Нимёллеру: если вы промолчите, наступит день, когда они заблокируют вас, но некому будет вас защищать.

Nel frattempo, all'inizio della settimana Twitter ha bloccato l'account di Libero. E' immaginabile cosa io pensi di quei bifolchi, ma il problema è reale, senza voler scomodare Martin Niemöller: se state zitti, arriverà il giorno che bloccheranno voi, ma non resterà nessuno per difendervi.

А что будет когда, под предлогом оптимизации коммерческого рекламного предложения, Цукерберг объединит данные всех ему принадлежащих платформ? Бан в Фашбуке, и автоматически в ВатсАпе, Мессенджере и Инстаграме. И это уже реальность: несколько лет тому назад, Фашбук заблокировал мне возможность поделиться статьями, опубликованными в моем блоге на Блогспоте (принадлежит Гуглу). Более того: задним числом, они стерли все предыдущие публикации, как будто их никогда не было. За что? Якобы, распространитель спама. Зайдите, посмотрите сами. Спамом даже не пахнет. Так вот, мгновенно то же самое распространилось на Инстаграм.

Cosa succederà quando, con il pretesto di ottimizzare la sua offerta commerciale pubblicitaria, Zuckerberg unirà i dati di tutte le sue piattaforme? Ban in Fasciolibro e automaticamente in WhatsApp, Messenger e Instagram. E questa è già una realtà: qualche anno fa Fasciolibro mi ha bloccato la condivisione di articoli pubblicati sul mio blog su Blogspot (di proprietà di Google). Inoltre, retroattivamente, hanno cancellato tutte le pubblicazioni precedenti come se non fossero mai esistite. Per cosa? Sarei un diffusore di spam. Fateci un salto, guardate di persona. Nemmeno l'odore. Fatto sta, istantaneamente la stessa cosa ha riguardato Instagram.

И вот последнее, хронологически: 12 января 2021 года меня опять забанили на месяц. Разумеется, я опротестовал, хотя знаю, что это бесполезно. Мгновенно, 30 дней бана превратились в 24 часа... Об чем речь? Мой знакомый журналист из Коммерсанта, Максим Юсин, опубликовал следующую забавную картинку:

Ed ecco l'ultimo episodio, in ordine di tempo: il 12 gennaio 2021, sono stato nuovamente bannato per un mese. Ovviamente ho obiettato, anche se so che è inutile. Immediatamente, 30 giorni di divieto si sono trasformati in 24 ore... Di cosa stiamo parlando? Un mio amico, giornalista dela testata Kommersant, Maxim Yusin, ha pubblicato la seguente immagine scherzosa:

На это я ответил, шутку: «Италия - страна баранов? Порой - согласен...».

Ho risposto, goliardicamente: "L'Italia è un Paese di caproni [letteralmente, «pecoroni»]? Qualche volta, sarei d'accordo...".

Через несколько секунд, меня забанили за «разжигание расовой вражды»! Меня?! Итальянца, с русскими и еврейскими корнями, родившегося в Праге?!

Dopo pochi secondi, mi hanno bannato per "istigazione all'odio razziale"! A me?! Italiano con origini russe ed ebree, nato a Praga?!

Как было сказано, я опротестовал сие решение, хотя знаю, что это традиционно бесполезно. Мгновенно, 30 дней бана превратились в 24 часа...

Come detto, ho contestato questa decisione, pur sapendo che sia tradizionalmente inutile. Immediatamente, i 30 giorni di sospensione si sono ridotti a 24 ore...

Знаете, 18 ноября 2020 г., скончалась моя мама. За три дня до этого я попал в очередной месячный надуманный бан. Я даже не смог предупредить о погребении ее друзей. Вот что значит доверять янки свое общение.

Il 18 novembre 2020 è morta mia madre. Tre giorni prima, per l'ennesima volta ero stato bannato artificiosamente. Non ho potuto manco avvisare della sepoltura i suoi amici. Ecco cosa vuol dire affidare agli yankee le proprie comunicazioni.

Вот тут уже упомянутый немецкий пастор Мартин Нимёллер как нельзя кстати.

Qui sì che il già citato pastore tedesco Martin Niemöller capita a proposito.

В первую очередь они пришли за цыганами, и я был счастлив, потому что они воруют. Потом они пришли за евреями, и я промолчал, потому что они мне не нравились. Потом они пришли за гомосексуалистами, и мне стало легче, потому что они меня раздражали. Потом они пришли за коммунистами, и я ничего не сказал, потому что я не был коммунистом. Однажды они пришли за мной, и некому было протестовать.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.

А знаете как выглядит русскоязычная штаб-квартира Фашбука, расположенная то ли в Дублине, то ли в Риге, то ли в Варшаве?

Sapete com'è l'ufficio russofono di Fasciolibro, acquartierato forse a Dublino, forse a Riga, forse a Varsavia?

И самое последнее: теперь мою статью еще и Яндекс забанил. Чудеса...

Ultimissima ora: il mio articolo è stato bannato anche da Yandex. Misteri...

martedì 21 aprile 2020

Intervista al corrispondente consolare Breddo

Proseguiamo la serie di interviste per Telecountry News con alcuni italiani residenti in Russia, oggi è il turno di Gianguido Breddo, corrispondente consolare per le regioni di Samara e Ul'janovsk.

Se qualcuno vuole condividere questo mio articolo in Facebook, tenete presente che da ottobre 2019 hanno bollato il mio blog come spam. Da allora, periodicamente, gli domando dove abbiano ravvisato alcun indizio di spam, ma loro semplicemente non mi rispondono. Una censura piuttosto sofisticata. Dunque, condividete da qui. Per tutti gli altri social networks, condividete dal blog principale, senza problemi. Per tutti gli altri social networks, condividete dal mio blog principale:

https://markbernardini.blogspot.com/2020/04/intervista-al-corrispondente-consolare.html

Non posso fornirvi il link cliccabile, i censori fascisti lo bloccano, quindi copiate l'indirizzo qui sopra e incollatelo nel campo ricerca del browser.

sabato 18 aprile 2020

Intervista al Console onorario Lodigiani

Iniziamo una serie di interviste per Telecountry News con alcuni italiani residenti in Russia, oggi è il turno di Pierpaolo Lodigiani, console generale onorario per i distretti federali Meridionale e del Caucaso Settentrionale.

Se qualcuno vuole condividere questo mio articolo in Facebook, tenete presente che da ottobre 2019 hanno bollato il mio blog come spam. Da allora, periodicamente, gli domando dove abbiano ravvisato alcun indizio di spam, ma loro semplicemente non mi rispondono. Una censura piuttosto sofisticata. Dunque, condividete da qui. Per tutti gli altri social networks, condividete dal blog principale, senza problemi. Per tutti gli altri social networks, condividete dal mio blog principale:

https://markbernardini.blogspot.com/2020/04/intervista-al-console-onorario-lodigiani.html

Non posso fornirvi il link cliccabile, i censori fascisti lo bloccano, quindi copiate l'indirizzo qui sopra e incollatelo nel campo ricerca del browser.

lunedì 23 marzo 2020

Flashmob Italiani di Russia

Дорогие друзья,

Cari amici,

25 марта 2020 г.,

Il 25 marzo 2020,

Как группа «Итальянцев в России»,

Come gruppo “Italiani di Russia”,

Предлагаем поучаствовать в итало-российском флешмобе,

Proponiamo di partecipare ad un flashmob italo-russo,

В котором мы читаем строки из Божественной комедии Данте, Ад, Песнь 5, Терцины 100-106 (печальная история любви Паоло и Франчески)

In cui leggiamo un passo dalla Divina Commedia di Dante, Inferno, Cantico Quinto, Terzine 100-106, la triste storia dell’amore di Paolo e Francesca

Запишите себя на обоих или на одном языке и выложите в соцсетях с хештэгами:

#остаюсьдомасданте #люблюкультуру #россиянедляиталии

Fate un video in entrambe o in una delle due lingue e pubblicatelo nei social networks con gli hashtag:

#stoacasacondante #ioamolacultura #russiperlitalia

Идея принадлежит итальянскому обществу Данте Алигьери, перевод Михаила Лозинского, во время Ленинградской блокады.

L’idea è venuta alla Società Dante Alighieri, traduzione di Michail Lozinskij, durante l’assedio di Leningrado.

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,

prese costui de la bella persona

che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.

Любовь сжигает нежные сердца,

И он пленился телом несравнимым,

Погубленным так страшно в час конца.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona

Любовь, любить велящая любимым,

Меня к нему так властно привлекла,

Что этот плен ты видишь нерушимым.

Любовь вдвоем на гибель нас вела…

sabato 21 marzo 2020

Coronavirus, sempre colpa di Putin

Mi corre l’obbligo di tornare sulle ragioni per le quali esista una sproporzione mostruosa ad oggi, sabato 21 marzo 2020, tra i contagiati e i morti in Russia e in Italia, visto che i soloni insistono sulla tesi che Putin non la dica tutta.

La densità di popolazione in Italia è di 200 abitanti per kmq, in Russia di 8.

Già questo dovrebbe costituire una ragionevole spiegazione.

Ma, si dice, la Russia ha 4.200 km di confine con la Cina!

Vero.

Beh, intanto 3.500 di questi sono fiumi e laghi, ne restano 700 di terraferma.

Allora andiamo a vedere il dettaglio.

La Russia è suddivisa in 85 soggetti (regioni).

Al confine con la Cina ce ne sono appena sei, coprono un territorio di meno di due milioni di kmq su più di 17 milioni (l’11%) e vi abitano sette milioni e mezzo di persone su 147 milioni (il 5%).

La densità, quindi, è di meno di quattro abitanti per kmq.

Tenete sempre a mente la densità italiana di 200.

Infatti, quasi tutti i russi contagiati (253 alla data odierna) sono tornati dall’Unione Europea e per lo più dall’Italia.

Ecco perché più della metà (131) sono a Mosca.

Consiglio, per una visione d’insieme, la seguente mappa, aggiornata quotidianamente.

Ci sono ovviamente altre ragioni, per esempio misure più restrittive che in Italia, pur se meno restrittive che in Cina o in Corea del Sud.

Sempre per esempio, il fatto che le citate misure sono state intraprese dopo la Cina ma prima dell’Italia.

Nella nostra epoca globalizzata, di droni, di comunicazioni in rete totali ed onnicomprensive, è forse credibile che si possano nascondere dati diversi da quelli ufficiali?

Se per strada mi infilassi le dita nel naso e a qualcuno interessasse, dopo poche ore sarei su Google Maps della mia via.

Insomma, smettetela di essere invidiosi e di giocare al complottismo dilettantesco.

Abbiate la bontà e pazienza di dedicarmi ancora un paio di minuti, guardate il video in questione qui di seguito, poiché sono quasi sicuro che su Fasciolibro lo bloccheranno di nuovo, magari anche il mio account (succede trimestralmente da un decennio). Lo condivido da Youtube e dal mio blog Brežnardini, poiché il mio blog principale (sempre su blogspot, markbernardini tutto attaccato, tutto minuscolo) è bloccato da ottobre 2019 per presunto e mai dimostrato spam (come potrebbero ritenere anche il presente), in modo anche retroattivo: sono spariti tutti i miei messaggi dal 2007 ad oggi, come se non avessi mai né scritto, né condiviso.

Buona visione. Commenti e condivisioni sono ben più che graditi.

giovedì 12 marzo 2020

Facebook censura Coronavirus

A proposito della resistenza dell’Italia al coronavirus, ho ricevuto in WhatsApp un video, che ho condiviso in Facebook. Il sottofondo era il rinomato “All’alba vincerò”.

I censori di Fasciolibro hanno dapprima eliminato l’audio, perché il copyright apparterrebbe a José Carreras, poi hanno oscurato il video, perché contiene scene di violenza.

A tal proposito, comunico che, chiunque abbia un minimo di cultura, si renderà conto che l’esecuzione è di Luciano Pavarotti, solo nel finale Pavarotti canta assieme a Carreras e Placido Domingo, e che tale aria fa parte della romanza “Nessun dorma”, nell’opera Turandot scritta da Giacomo Puccini nei primi anni Venti del secolo scorso (dunque, cento anni fa), rappresentata per la prima volta nel 1926, ma soprattutto che il video in questione, come si evince perfettamente dal finale, appartiene all’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, ente nazionale pubblico italiano.

Abbiate la bontà e pazienza di dedicarmi ancora un paio di minuti, guardate il video in questione qui di seguito, poiché sono quasi sicuro che lo bloccheranno di nuovo, magari anche il mio account (succede trimestralmente da un decennio). Lo condivido da Youtube e dal mio blog Brežnardini, poiché il mio blog principale (sempre su blogspot, markbernardini tutto attaccato, tutto minuscolo) è bloccato da ottobre 2019 per presunto e mai dimostrato spam (come potrebbero ritenere anche il presente), in modo anche retroattivo: sono spariti tutti i miei messaggi dal 2007 ad oggi, come se non avessi mai né scritto, né condiviso.

Buona visione. Commenti e condivisioni sono ben più che graditi.